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14 marzo, 2023

7 metriche per valutare le performance di un sito web

Sinfonialab

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Frequentemente accade che un’impresa, pur avendo un sito ben strutturato, non ottiene nuova clientela dalle proprie attività online o non raggiunge riscontri commerciali come aveva previsto. Da una parte si domanda quali contenuti possano mancare al sito, dall’altra si domanda come comprendere se le pagine vengano visualizzate o meno dagli utenti e se abbiano l’appeal adatto affinché lo sguardo dell’utente si soffermi per una durata opportuna.

L’importante in questa situazione è imparare a valutare le performance del proprio sito attraverso l’analisi delle visite, dei numeri e delle frequenze, poiché le visualizzazioni delle proprie pagine sono necessarie per il posizionamento del sito nei motori di ricerca e per una conseguente risposta da parte degli utenti. Al fine di ottenere queste informazioni è necessario fissare per il proprio sito obiettivi operativi e strategici, per poi misurarli attraverso le Google analytics e raggiungerli con idonei adattamenti.

Per iniziare è necessario prendere confidenza con l’alleato principale per analisi sito web, ovvero Google Analytics 4: un servizio completamente gratuito offerto da Google per controllare l’andamento di una piattaforma online con tanto di dati, statistiche e grafici, da cui trarre il resoconto dei comportamenti dei propri utenti allo scopo di valutare e migliorare il servizio.

Google Analytics 4 offre una quantità di dati e un’opportunità di analisi molto ampie, pertanto appare indispensabile determinare alcune metriche basilari per analizzare un sito web e rilevarne una strategia efficace. In questo articolo sono state rilevate le 7 metriche che vengono sempre prese in considerazione quando si esegue l’analisi di un sito web; queste devono essere incrociate al fine di individuare interventi correttivi e formulare una strategia specifica, considerando comunque che, in base agli obiettivi prefissati, le metriche da analizzare possono essere maggiori o minori.

 

Le metriche fondamentali di Google Analytics 4 sono:

1. Sessioni: numero totale di visite in un dato intervallo, che viene ricavato automaticamente dall’evento session_start. Una sessione corrisponde al tempo in cui un utente interagisce con il tuo sito, relazione che si interrompe dopo circa 30 minuti di inattività o quando cambia la fonte di traffico.

2. Utenti: tutti coloro che hanno avviato almeno una sessione in un dato intervallo di tempo. Vengono prese in considerazione tre metriche utente: utenti totali, utenti attivi e nuovi utenti che avviano una sessione per la prima volta. 

 

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3. Visualizzazioni di pagina: numero totale di pagine visualizzate, anche quando un utente ricarica la stessa pagina o quando cambia sezione rimanendo all’interno del tuo sito.

4. Tasso di conversione: rappresenta un’azione dell’utente nel tuo sito (es. “invio modulo” o “iscrizione alla newsletter”). Per calcolare il tasso ti basta contrassegnare l’evento/azione dell’utente come una conversione. Se l’azione viene compiuta due volte, verranno conteggiate due conversioni.

5. Frequenza di rimbalzo: il bounce rate è un dato percentuale che indica le sessioni senza coinvolgimento. In questo caso, se un utente esamina la tua home page per meno di 10 secondi e poi abbandona senza compiere altre interazioni, la sessione viene conteggiata come un rimbalzo. Più alta è la frequenza di rimbalzo, peggiore è la performance del sito web.

6. Pagine più visualizzate: tra tutte le pagine del tuo sito o blog, puoi anche sapere quali sono quelle più visitate. Saperlo ti serve da un lato per migliorare quelle che riscuotono meno successo tra gli utenti e dall’altro a potenziare e puntare ancor di più su sulle più gettonate.

7. Tempo medio sulla pagina: ossia il tempo medio in cui un utente rimane su una singola pagina.

 

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Riconosciuti i termini e i parametri principali bisogna capire come usarli concretamente, perché non è sufficiente saper leggere numeri e grafici ma si deve comprendere come usarli al fine di ottimizzare il sito e posizionarlo nei motori di ricerca.

Le sessioni, gli utenti e le pagine sono metriche che forniscono una visione d’insieme ma gli elementi a cui devi guardare per creare una strategia efficace sono la frequenza di rimbalzo, le pagine più visualizzate e il tempo medio.

Incrociando questi ultimi 3 parametri è possibile costruire un piano di azione efficace, infatti combinando le pagine più visualizzate e a più alto tempo di permanenza scoprirai su cosa puntare nelle future attività di web marketing.

Dall’analisi dei contenuti di un sito web è possibile trarre diversi spunti: ad esempio le visualizzazioni di pagina e gli accessi conferiscono una scala d’importanza delle pagine che si possono migliorare. Sicuramente le pagine più visualizzate hanno la precedenza rispetto alle altre, poiché partendo dal presupposto di aver attratto l’attenzione degli utenti, se vengono incentivate strategicamente, è possibile richiamare l’interesse di molte altre persone.

 

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Successivamente analizzando la frequenza di rimbalzo (bounce rate) e il tempo di permanenza medio sulla pagina si ottengono indicazioni di tipo qualitativo, comprendendo quali pagine e quali contenuti del sito hanno riscosso un interesse inferiore rispetto ad altre pagine all’interno dello stesso. Più semplicemente se due pagine del sito hanno un numero simile di visualizzazioni, ma una pagina ha una frequenza di rimbalzo del 35% e una del 70%, è necessario analizzare quella con bounce rate più alto per comprendere come ottimizzarla attraverso interventi di tipo tecnico o contenutistico. In questo modo si possono ridurre gli abbandoni da parte degli utenti e migliorare il posizionamento del sito sui motori di ricerca.

Pertanto se una pagina ottiene poca affluenza in termini di accesso ed ha una percentuale di frequenza di rimbalzo elevata è importante concentrarsi sulla scrittura SEO, creando contenuti originali al cui interno siano evidenti gli obiettivi che si vogliono raggiungere. È importante impostare uno stile di scrittura adatto agli utenti ai quali si rivolge, una struttura chiara e semplice senza dilungarsi troppo su ciò che si sta descrivendo e risaltare le parole chiave per facilitare la lettura e la comprensione da parte degli utenti.

Infine è rilevante sapere che Google Analytics 4 indica la provenienza dei propri utenti e suddivide i dati per Paese, per esempio può suggerire le regioni d’Italia che generano più traffico al sito web. In base agli obiettivi di marketing e al budget a disposizione, si può scegliere di concentrarsi sui territori in cui gli utenti sono più attivi, oppure estendere la propria presenza online anche in quelle zone in cui il brand e prodotti non sono ancora conosciuti.

Valutare le performance di un sito significa conoscere i comportamenti dei propri utenti, conoscere il mercato nel quale ci si sta muovendo e i player con i quali ci si sta confrontando: è un’azione che non può essere tralasciata, ne va del successo del proprio business!

 

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